Lo psicologo è un professionista sanitario che si occupa di prevenzione, diagnosi, attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende inoltre le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.
Per poter esercitare la professione è necessaria l’iscrizione all’albo A degli psicologi, effettuabile dopo aver conseguito un titolo di laurea magistrale in psicologia, ovvero quel percorso biennale successivo alla laurea triennale.
I corsi di laurea magistrale in psicologia sono molto vari ed eterogenei. All’università di Padova ad esempio sono disponibili corsi di Psicologia sociale, del Lavoro e della Comunicazione, Psicolgia dello Sviluppo e dell'Educazione, Psicologia Clinica, Psicologia Clinica Dinamica...
Sempre ai fini dell’iscrizione all’albo, in passato, era inoltre necessario aver svolto un tirocinio professionalizzante post laurea della durata di un anno, aggiuntivo rispetto ai tirocini svolti all’interno dei corsi di laurea, e aver superato l’esame di stato che prevedeva prove scritte di teoria, progettazione, una prova applicativa ed un esame orale.
Con il DDL 2305, le lauree in professioni sanitarie diventeranno abilitanti, pertanto per esercitare la professione sarà sufficiente avere una laurea magistrale in psicologia.
Lo psicoterapeuta è uno psicologo abilitato o un medico abilitato che ha conseguito un diploma di specializzazione in psicoterapia presso una scuola accreditata dal MIUR. Per essere accreditata, la scuola deve aver strutturato un percorso almeno quadriennale di 500 ore, di cui 100 di tirocinio. Per conseguire il diploma di specializzazione, il professionista deve discutere una tesi o dei casi clinici trattati sotto supervisione.
Esistono molti indirizzi psicoterapeutici (psicodinamico, cognitivo comportamentale, costruttivista, sistemico..) e ancora più scuole ed associazioni a cui queste aderiscono che stabiliscono dei criteri interni per il conseguimento del diploma, sempre rimanendo all’interno dei criteri sanciti dal MIUR.
Ancora, all’interno delle diversi indirizzi psicoterapeutici è possibile identificare approcci ancora più specifici. Ad esempio, la psicoanalisi è un approccio ad indirizzo psicodinamico, mentre l’ACT è un approccio ad indirizzo cognitivo comportamentale.
Sebbene molto spesso in Italia si utilizzi genericamente il termine “analisi” e “analista” sarebbe quindi più corretto utilizzare il termine “psicoterapia” o “psicoterapeuta” se il professionista in questione non pratica la psicoanalisi.
Ricapitolando, lo psicologo si occupa di prevenzione, diagnosi, abilitazione-riabilitazione, sostegno, sperimentazione, ricerca e didattica in ambito psicologico.
Lo psicoterapeuta, se psicologo, può svolgere tutte queste azioni, ma è l’unico professionista che può erogare psicoterapia.
Riferimenti normativi:
- 18 febbraio 1989, n. 56 - Ordinamento della professione di psicologo.
- 11 gennaio 2018, n. 3 - Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute.
- DDL 2305 - Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti.
- CNOP (1998). Codice Deontologico degli Psicologi Italiani
- Decreto Ministeriale 11 dicembre 1998, n. 509 - Regolamento recante norme per il riconoscimento degli istituti abilitati ad attivare corsi di specializzazione in psicoterapia ai sensi dell' articolo 17, comma 96, della legge 15 maggio 1997, n. 127.
- CNOP (2015). La professione di psicologo: declaratoria, elementi caratterizzanti ed atti tipici.