Dicono che il dott. Burrhus Frederic Skinner un giorno ruscì ad insegnare ad un pappagallo a suonare Jingle Bells al pianoforte. Come avrà fatto?
Dicono che il dott. Burrhus Frederic Skinner un giorno ruscì ad insegnare ad un pappagallo a suonare Jingle Bells al pianoforte. Tralasciando per un momento la veridicità di questo aneddoto, è interessante chiedersi come potrebbe esserci riuscito.
Implausibile che Skinner abbia comprato al pappagallo un libro didattico di pianoforte, un libro di classici di natale e l’abbia lasciato apprendere da autodidatta. È invece più probabile che abbia fatto qualcosa di concreto per insegnarglielo.
Ipotizziamo che Skinner abbia premiato il pappagallo (che d’ora in poi chiameremo Polly) dandogli del cibo solo quando questi riuscisse ad eseguire la sequenza. Cosa sarebbe successo secondo voi? Esatto, Polly sarebbe morto.
Allora forse Skinner dava del cibo a Polly quando suonava la prima nota e poi la seconda e così via. Eeeeh no, anche così probabilmente Polly sarebbe morto perché a lui suonare il pianoforte non interessava proprio.
In realtà a Polly piaceva svolazzare in giro per la stanza, un po’ qui e un po’ lì, finchè Skinner iniziò a dargli un cracker quando svolazzava vicino al pianoforte, attività che (ma guarda un po’) divenne sempre più frequente. Ad un certo punto svolazzare non bastava più per ricevere un cracker, Polly doveva stare fermo sul pianoforte. Poi non bastava più nemmeno questo, Polly doveva beccare il pianoforte, e poi beccare la tastiera del pianoforte per poi finalmente suonare quel fatidico Sol, e poi Sol-Mi, Sol-Mi-Re…
La tecnica utilizzata da Skinner prende il nome di shaping e consiste nel rinforzare il soggetto dapprima quando presenta un comportamento lontanamente simile a quello target ed in seguito premiando solo quei comportamenti che si avvicinano sempre più a quel dato comportamento. Questa tecnica comportamentista si può rivelare molto utile per educare i figli (molto più di qualsiasi punizione).
Pensa al tuo bambino, quando vorresti che si mettesse a fare i compiti, oppure vorresti stesse seduto composto, oppure rifacesse il letto la mattina (…) tutte queste cose possono prendere forma un po’ alla volta dando sistematicamente i giusti rinforzi. All’inizio andrà premiato quando inizierà a fare i compiti dopo “solo” 10 richiami, oppure quando avrà almeno una parte del suo corpo attaccata alla sedia o quando le coperte saranno sul letto e non a terra. Poi solo dopo 9 richiami, solo quando avrà il sedere sulla sedia etc. etc.
Quello che tutti noi educatori dovremmo metterci in testa è che è insensato aspettarsi che un bambino impari tutto e subito ma che per un piccolo obbiettivo servirà molto tempo e molta costanza non mancando di premiare i piccoli passi fatti verso l’obiettivo.
Che sia vera o no la storia del pappagallo e del pianoforte, è Skinner ha dato larga prova dell'efficacia di questo metodo attraverso numerosi esperimenti. Qui sotto una simpatica dimostrazione.
Si ringrazia il prof. Fabio Celi per la condivisione dell'aneddoto di Skinner e il pappagallo.